Personaggi illustri di Cassine

Alessandro Arcasio (per alcune fonti Arcadio Roero) medico, Accademico affidato e boschereccio nato a Cassine, forse figlio di Gianfrancesco (1609). Pubblicò un volume di sue rime intitolate: Plettro d’Apollo, in Tortona per Pietro Gio Calenzano Eliseo Viola nel 1628 dedicandolo a D. Odoardo Farnese duca di Parma e Piacenza.  Alessandro ebbe due fratelli anch’essi verseggiatori, Vincenzo Pio, che stampò in Padova una favola pastorale: Il satiro schernito, e Nicolò che a diciannove anni pubblicò a Tortona un volumetto con 38 madrigali dedicati al sig. Orlando Finocchio.

Storia Della Poesia in Piemonte1841 da Google Libri

Contemplazioni astrologiche di predire i mali acuti

L’Arcadio pubblicò anche sulla peste di manzoniana memoria un resoconto intitolato: Contemplazioni medicinali, sopra del contaggio; d'Alessandro Arcadio medico, filosofo di Cassine. Stampato in Tortona: per Pietro Gio. Calenzano et Eliseo Viola compagni, 1632. Dedicate al Duca Ferdinando Gonzaga. Vi sono inseriti alcuni componimenti poetici in lode dell'Opera del P. Bonaventura da Velletri teologo, d'Alessandro Oddone dottor d'ambe le leggi e curato di S.Giacomo di Cassine., del sig. D. Costanzo Valdivia, del sig. Gio Antonio Zoppi di Cassine.

Logia di diversi discorsi morali, cio è Della pazzia degli amanti, Della fama, Del non moteggiar il vero, Della malitia, Della sympatia d'amore, Del buon compagno, Della fedel guida degli huomini, et Del Proteo

Genova, Biblioteca Universitaria, Genova, Manoscritti, ms.F._III.25, 1601-1700.

 

http://www.castelnuovobormida.net/personaggi/arcadio-alessandro/

 

Ettore Amerio Cav. (1915- 1986 Torino) capo del personale della Fiat Mirafiori, il primo dirigente industriale sequestrato dalle Brigate Rosse nel lontano 1973 e liberato otto giorni dopo. A Cassine aveva una casa di vacanze e ne divenne sindaco dal 1975 al 1980. Muore nel 1986. Dal 2014  gli è stata intitolata la Biblioteca civica di Cassine che istituì nel 1976 quando era Sindaco.

 

 

 

Giuseppe Annovazzi

 

 

Nacque a Cassine (Alessandria) il 28 novembre 1846, fu ammesso alla Scuola di Marina di Genova nel 1863. conseguendo la nomina a guardiamarina nel 1865. Prese parte alla campagna di guerra in Adriatico del 1866, culminata nella battaglia di Lissa del luglio dello stesso anno, imbarcato sulla corvetta Garibaldi. Ebbe quindi continui imbarchi, conseguendo la promozione a luogotenente di vascello nel 1872. Nel biennio 1880-1882, quale ufficiale in 2ª prese parte alla campagna in Australia della nave ausiliaria Europa e successivamente ebbe il comando della go letta Tremiti. Capitano di corvetta nel 1885 e capitano di fregata nel 1888, prese parte in comando dell’avviso Marc’Antonio Colonna alla campagna d’Africa del 1887-1888. Nel 1890-1891 fu in comando dell’ariete torpediniere Dogali, dislocato nelle acque del Levante. Promosso capitano di vascello nel 1891, fu destinato al ministero fino al 1894, quando ritornò a bordo in comando della fregata corazzata Italia, adibita a nave scuola cannonieri nella sede di Spezia. Fu quindi capo di sta to maggiore del 3° Dipartimento (Venezia) e direttore delle torpedini e servizio elettrico del 1° Dipartimento (Spezia) nel 1897-1898, periodo in cui seguì da vicino le prime esperienze di Marconi per le comunicazioni radio tra punti fissi. Assunse il comando della corazzata Lepanto nel 1898-1899, al termine del quale ritornò al ministero quale direttore generale del servizio artiglieria e armamenti.

 

Fu promosso contrammiraglio nel 1900, fu quindi direttore generale dell’arsenale di Spezia (1901-1903): durante tale incarico agevolò con mezzi e personale le esperienze di Marconi in mare. Fu comandante di Divisione della Forza navale del Mediterraneo nel 1903-1904 con insegna sulla corazzata Sardegna e successivamente presidente della Commissione permanente per gli esperimenti del materiale da guerra.

 

Promosso viceammiraglio nel 1906 fu comandante militare marittimo e della piazza di Taranto nel 1906-1907, comandante in capo del 2° Dipartimento militare marittimo (Napoli) nel 1907-1908 e infine di quello di Spezia nel 1908-1910, anno in cui fu collocato in ausiliaria.

 

Morì a Milano il 4 maggio 1915.

 

Tratto da Uomini della Marina 1861-1946 – U.S. Marina Militare e www.lavocedelmarinaio.com

 

Baucia Amedeo (Cassine, Alessandria, IX.1890 – Milano?, 28.V.1935)

Funzionario postale e ornitofilo trattò temi ornitologici nelle sue prose di delicato sapore letterario, originate dal suo amore per la natura e il mondo alato. Interessanti osservazioni si ritrovano in “Avifauna in guerra” (1923), “Ca’ Oddo” (1931) e “Le gioie dei campi” (1932) e Milano, Ariel 1934 La vita dell'usignuolo .http://www.aves.it/biografie_ornitologi.htm

 

Francesco Nicola Bellosio (Cassine, 5 dicembre 1741 – Morsasco, 4 febbraio 1820) è stato un organaro italiano, attivo per lo più in Basso Piemonte e Liguria.

Costruttore di organi piemontese, stabilì la sua sede a Morsasco operando tra la seconda metà del Settecento e i primi dell'Ottocento nell'Alessandrino e lungo la Riviera Ligure. A Cassine realizzò gli organi per le chiese di S. Caterina che ancora oggi, dopo il restauro a cui è stato sottoposto nel 2002, fa bella mostra di sé e per S. Francesco ora completamente svuotato.

 

Anselmo Bellosio  liutaio cassinese fratello del precedente.

Nato a Cassine il 2 dicembre 1743, fu liutaio di altissimo livello. Trasferitosi a Venezia, fu allievo di Giorgio Serafin, "paron di bottega", come attestato da un documento datato 1779 in cui, pagando l'apposita tassa, comprova il suo completamento dell'apprendistato a Venezia. I suoi strumenti, stilisticamente impeccabili, segnano di fatto il tramonto di un'epoca, il periodo d'oro della liuteria veneziana, di cui il cassinese Bellosio fu l'ultimo esponente, e che si chiuse alla sua morte, avvenuta nel 1793 a Venezia.

 

Guglielmo Benzo pittore e industriale (Firenze 1866 - Cassine 1943), proprietario delle "Fornaci Fratelli Benzo di Cassine" insieme al fratello Giovanni, si diplomò all'Accademia di Brera nel 1893. Editori di cartoline non solo di Cassine ad esempio di Varallo e per un periodo proprietari del Sugherificio italiano.

cartolina di Varallo.

 

Bongiovanni Simone da Cassine Regio decreto 30 aprile 1908. capitano corpo truppe coloniali med d’argento al V.M. morto a Bahallè colonia di Benadir 15 dic 1907.

Cesare Cuttica, 8º marchese di Cassine Alessandria, 09.09.1756 † 1836 si rese benemerito nella costruzione primo convento dei Cappuccini.

 

 

Fontana, Giuseppe Cristoforo

(1789), di Cassine, di Luca, tenente Legione R. piemontese nominato dal Generale York 17 marzo 1814, confermato il 27 marzo 1815, cit. per Grenoble 6 luglio 1815, ten. Car. 3 febbraio 1816, capitano Legione R. leggera 30 agosto 1817. El. Militare 1818, cap. d'ord. Brigata Aosta 1 gennaio 1822, capitano gran. Serv. Permanente 1 febbraio 1826, maggiore. In 2° piazza di Cuneo 21 maggio 1827. TC comandante prov. Faucigny (Devos).

Tratto da: Dizionario biografico dell'Armata Sarda.2008.

 

Fra Giovanni Battista da CASSINE Nacque a Cassine, presso Alessandria, in data ignota nella seconda metà del XVII secolo. Frate minore cappuccino abile nella cartografia per essere stato l'intelligente autore della Chorographica descriptio Provinciarum, et Conventuum FF. Min. S. Francisci Capucinorum,Solo nel 1713, però, ma con la data del 1712 affascinante atlante tematico.In seguito, G. compare nella missione della Mesolcina-Calanca, nel Cantone dei Grigioni, dove dal 1700 al 1704 svolse attività pastorale. Nel 1704 fu eletto guardiano del convento di Varzi, nei pressi di Milano. Già nel capitolo generale del 1702 il generale padre Agostino da Latisana gli aveva affidato il compito di delineare un nuovo atlante delle province cappuccine che sostituisse quello dei padri Bernard de Bordeaux, Louis de Montréjeau e Maximin de Guchen, pubblicato a Roma nel 1643 e ormai inadeguato, nonostante le successive revisioni. A Varzi, da dove aveva agio di tornare a Milano per consultare le opere scientifiche necessarie, G. attese per circa cinque anni alla preparazione dell'atlante. L'opera ricevette l'imprimatur il 20 luglio 1711 (la tavola generale reca la data del 1710). Quello stesso anno G. fu eletto guardiano del convento di Melzo, dove la sua presenza è attestata ancora nel 1714. G. morì a Milano il 24 sett. 1715 ma, secondo alcuni biografi, nel 1714.

 

 

Renzo Gabetti morì in gioventù in sua memoria la famiglia finanziò la rimessa a nuovo dell'asilo nel 1953 e successivi finanziamenti negli anni a seguire, perciò l'asilo fu intitolato non solo al fondatore Mignone ma anche al giovane Renzo Gabetti. Inoltre sempre in sua memoria fu istituito il premio alla bontà, nonchè il Moto club di Cassine a lui intitolato.

 

Cap. Mandrilli Aldo Enrico med. D’arg. Nato il 22 luglio1890, generale Aeronautica. scrisse un libro sulla sua esperienza in guerra intitolato: Aldo Mandrilli, Tra manicomio e bolscevismo (1917-1920), Mondadori, Verona 1933, p. 64. Nella collezione verde “ Drammi ALDO MANDRILLI e segreti della storia " della Casa Mondadori. Valorosissimo ufficiale la prefazione al libro è  visceralmente antisocialista. Mandrilli partecipò al primo conflitto mondiale sul fronte orientale dove venne fatto prigioniero in un campo di concentramento in Ungheria decise di fingersi pazzo riuscì alla fine ad essere riconosciuto pazzo e dopo lunghe peripezie riuscì a far ritorno a casa. Tra le varie situazione create dallo stesso per simulare la pazzia, anche un piccolo incendio e la stesura di un trattato. Appena  finita la guerra fu inviato in Russia durante la guerra civile russa in aiuto ai controrivoluzionari per il controllo dei pubblici uffici, tribunali e spese, fu per un periodo anche ambasciatore. Nel 1920 di nuovo in Russia per conoscere la situazione del movimento controrivoluzionario guidato dal generale Anton Denikin. Lasciando per una seconda volta una Russia dilaniata. Comandante al Ministero  Aeronautica data di anzianità nel grado 9 novembre 1915. Capitano Aeroporto Centocelle Sud trasferimento al battaglione autonomo della terza Z.A.T.  a decorrere dal prima dic 1927 rimanendo nella stessa posizione. Nel 1938, all'interno del campo di 83. È deceduto anni dopo il 22 luglio 1972. È seppellito nel cimitero di Cassine.

Parte delle informazioni sono reperite su 150° I cassinesi che hanno fatto l'Italia unita 2011 "Ra Famija Cassinèisa".

Eustachio Mignone prof. di Filosofia all’Università di Torino nel 1810. Ecco quanto feci per li bachi da seta lettera del Mignone del 23 dicembre 1817. Tratto da Vincenzo Dandolo 1818 storia dei bachi da seta governati coi nuovi metodi nel 1817.

 

Gerolamo Mignone Teologo morto in concetto di santità nel 1809- Autore di diversi saggi dogmatici.

Giuseppe Mignone Avvocato, fondatore nel 1851 dell'asilo infantile, attuale biblioteca e don Vittorio Mignone, parente del precedente e donò l'eredità per il nuovo asilo, l'attuale. una via è ad esso intitolata.

Mignone Giuseppe colonnello comandante dei bersaglieri dal 13 marzo1892 n. a Cassine 10 ottobre 1838 cav. dell’Ordine dei Ss.Maurizio e Lazzaro, uff. corona d’Italia. Decorato con medaglia d’argento al v.m-. per il non comune coraggio dimostrato nel combattimento di Tezze e Borgo per perspicacia ed intelligenza nel condurre la sua compagnia nei vari attacchi alla baionetta ottenendo di sloggiare il nemico dalle sue posizioni il 22 e 23 luglio 1866. Fece le campagne del 1859 e 1866. Piccolo dizionario dei contemporanei italiani.

Cesare Mongini medico. Nacque nel 1859 a Retorto di Predosa da Alessandro e Rosa Viccari. Ultimo di quattro fratelli tutti dediti alla politica. Da Giovanni (1847-1917) e Stefano (1850-1892), impegnati nelle lotte risorgimentali, a Ugo (1854-1938 iscritto nel Casellario politico centrale come Antifascista) e Luigi (1852-1909), entrambi socialisti, ma con quest’ultimo che si distingue quale maggior editore socialista a cavallo del secolo, quando edita, primo in Italia, gran parte delle opere di Marx ed Engels. Studente di medicina a Torino, inizia ad interessarsi alla politica e nel 1883 fonda in Alessandria il Circolo giovanile democratico, orientato nettamente in senso socialista. Sempre nello stesso anno partecipa al II Congresso del Psrr e subito dopo al II Congresso del Fascio della democrazia. Da questa data non si hanno però più sue notizie, a parte la sua appartenenza alla loggia massonica “Dante Alighieri” di Torino, di cui è maestro nel 1885. Dottore in medicina e chirurgia, sembra essere emigrato per molti anni in America Latina. Al suo rientro, nel 1905, si stabilisce con la moglie a Gavonata (frazione di Cassine) nell’omonima cascina dove svolse il lavoro di medico e riprese l’attività politica con il Psi, candidandosi nel 1914 alle elezioni provinciali di mandamento avendo come rivale l’avv. Zoppi, nel 1920 si ricandida e viene eletto consigliere provinciale.

 

A Gavonata gli venne intitolata nel 1990 l'area del campo sportivo durante la Giunta Pisani, nella foto la targa.

Oddone, Paolo, (1792), di Cassine (AL),stn Brig. Piemonte (13.3.1815), ten.d’ord. (1.1.1816:

l. Mil.

1818), cond. a 6 mesi di sorveglianza a Moncalieri e 2 anni a Ceva per i moti del 1821.(Marsengo)

Il pittore Francesco Pellizzari- 1881 tratto dal libro Cassèini d na vota, Arditi e Corrado 2007.

 

Francesco Pellizzari (Alessandria, 1839 - Cassine 1936) pittore e politico. Nacque in Alessandria (palazzo Groppello, in piazza Marconi) il 27 maggio 1839 dall’avvocato Ottavio e da Carlotta Sticca ultima di tale famiglia cassinese (suo zio Alessandro Sticca fu fondatore del noto Istituto opera pia Sticca). Laureatosi in giurisprudenza presso l’università di Torino nel 1861. Nel 1866 fu addetto al gabinetto del Ministro Ricasoli a dal 1877 fu nominato Primo Segretario di gabinetto del Ministro Crispi. Francesco percorse tutti i gradi della carriera superiore Amministrativa del Ministero dell'Interno, svolgendo il suo lavoro a Torino, Firenze, Roma seguendo gli spostamenti delle capitali del neonato Regno d'Italia, ricoprendo sempre incarichi di crescente importanza, sino a divenire Capo Gabinetto sotto il ministero Giolitti. Si ritirò a Cassine nel 1896, dove divenne consigliere provinciale dal 1907 al 1909 ed infine Sindaco di Cassine 1914-1915-1916-1919. Morì a Cassine il 25 luglio 1936 nel palazzo avito di Piazza Santa Caterina angolo via del Torrione, posseduto fin dal ‘500 dai “Pellizzari della Piazzola”: così veniva identificata nelle antiche carte la famiglia di Francesco Pellizzari il quale fu anche buon pittore nonché solerte riordinatore dell’Archivio di Casa datante dal secolo XVII.

Di recente, il Comune gli ha intitolata una via nell'area di reg. Piasone, dietro ex vaseria.

 

 

Cesare Luigi Pellizzari così veniva scritto sulla Gazzetta piemontese alla sua morte: "il 26 scorso febbraio (1883) morì il cav. maggiore in ritiro". Così veniva definito: "Uomo onesto e probo passò la vita fra l’ammirazione di quanti lo conoscevano. Valoroso soldato, combattè in tutte le campagne che resero indipendente e libera la nostra bella patria dalla campagna di Crimea ove si acquistò la medaglia al valor militare fino a quella del 1856. Ritiratosi a vita privata cambiò l’indole guerriera in quella di uomo generoso Nessuno mai infruttuosamente stendeva la mano per soccorsi ed egli era contento quando poteva beneficare. Non volle neppure che la sua morte fosse di danno ai poveri e lasciò fra i molti legati lire 500 di rendita, metà da distribuirsi in dote ciascun anno a due fanciulle povere del paese e l’altra metà da convertirsi in pane da distribuirsi pure in ciascun anno ai poveri. Tutto il paese volle rendere degna onoranza a si benefico uomo accompagnando la salma all’ultima dimora. Il cav. Spinelli maggiore in ritiro mosse sulla tomba l’onoranza funebre del defunto con un commovente discorso. Possa la buona memoria lasciata dal cav.  Pellizzari essere di sollievo alla desolata sua famiglia". La sua fondazione venne poi aggregata alla Congregazione di carità  locale nel 1895.

Gazzetta piemontese di Lunedì 5 marzo 1883.

 

Monsignor Persoglio Vincenzo Sebastiano  storico. Nacque a Rivarolo Ligure il 13 gennaio 1814 da Benedetto e Tassistro Barbara, il ramo paterno dei Persoglio era originario di Cassine. Iniziò gli studi privatamente e poi nel Seminario Arcivescovile di Genova. Fu ordinato sacerdote il 10 agosto 1838 e fu subito chiamato in Curia ad occupare il posto di segretario di Mons. Domenico Gualco, Vicario Generale. Rettore parrocchia gentilizia di S.Torpete a Genova; Pio IX il 16 marzo 1879 lo nominò suo Prelato Domestico. Recandosi a Velva per convalescenza, nel 1895 promosse l'erezione di un Santuario dedicato a N.S. della Guardia a Velva- Maissana provincia di La Spezia. Nel 1882 scrisse i Cenni storici del paese di Cassine. e la storia di S.Ugo Canefri nel 1877.

Morì il 28 gennaio 1897 tumulato nel cimitero di Staglieno.

Da scheda allegata alla ristampa dei Cenni storici del paese di Cassine del 1983 a cura del "Gruppo Amici di Cassine", oggi ARCA GRUP.

Carlo Giacinto Innocenzo Persoglio (Cassine, 10 settembre 1801 - Torino, 29 agosto 1860) è stato un magistrato e politico.

Si laureò a Torino il 15 aprile 1821. il 16 novembre fu ammesso volontario nell'ufficio dell'avvocato Generale di Torino, il giorno 9 marzo 1827 fu nominato sostituto avvocato fiscale al consolato. Nell'agosto 1828 fu Assessore al tribunale di Saluzzo quindi poco dopo Avvocato fiscale al tribunale d'Aosta. Il 1° febbraio 1830 Sostituto Avvocato Generale a Torino e poi avvocato fiscale. Diviene Senatore a Casale e poi trasferito a Torino e nominato membro della Commissione di Legislatura. Nel 1848 Primo Sostituto dell'Avvocato generale alla Corte di Cassazione. Nel gennaio 1850 fu eletto Reggente dell'ufficio fiscale generale presso la Corte d'Appello a Torino. Nel 1855 fu nominato Senatore del Regno e enl 1860 Procuratore generale alla Corte di Torino. Morì a Torino il 29 agosto 1860 preoccupato fino all'ultimo giorno delle cure del suo ufficio e dell'amministrazione della giustizia.

 

Lorenzo Peverati
Cavaliere dal 1880 quando era consigliere comunale di Cassine.

Nasce a Cassine (1841-1911) si laureò in medicina e chirurgia a Torino con una tesi dal titolo: Artrite, artritide: dissertazione inaugurale.. ed osservazioni patologo-cliniche medico-chirurgiche discussa il 10 agosto 1864. Nel 1876 scrisse una lettera con un buon numero di firme di Cassinesi a San Giovanni Bosco, per dimostrare quanto fossero desiderosi dell'impianto di un Collegio salesiano a Cassine per perorare la causa si avvalse del prof. di musica Giuseppe Arrigo che era a Torino organista della parrocchia di S.Carlo, conosciuto perchè fu direttore della Scuola musicale di Cassine.

 

Fu medico del paese e sindaco di Cassine dal 1890 al 1904, presidente della Società Agricolo-Artigiana di M.S. di Cassine.  Presso la sua casa fondò nel 1881 l’Osservatorio meteorologico attivo dal 1871 costruendovi la torre a pianta rettangolare, il resoconto dei dati, ogni giorno venivano inviati all'Osservatorio di Torino tramite i piccioni viaggiatori. Casa Arcasio sita in via del Municipio entra in proprietà della famiglia quando il geometra Giovanni Benzi la regala a sua figlia Ernestina (1846-1912) in occasione delle nozze col Peverati. Lo sposo ha quattro sorelle: Giuseppina, Angela, Elisa e Irene Stefanina. Ernestina e Lorenzo hanno tre figli il Cav. Federico che fu podestà di Cassine e le figlie Teodora e Angelica.

Per alcune informazioni si ringrazia la prof.ssa Paola Dubini.

Post di Gianmario Imoda: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10227073340289294&set=pb.1529453002.-2207520000&type=3

Per il collegio salesiano: https://www.donboscosanto.eu/memorie_biografiche/Scritti/Don_Bosco-Memorie_biografiche_Vol_12.html#A012007763

https://www.adamoli.org/libri/medico/PAGE1602.HTM

Arditi-Corrado Cassèini d'na vota 2007.

Pietro Rava (Cassine, 21 gennaio 1916 – Torino, 5 novembre 2006) è stato un calciatore e allenatore di calcio.

Nacque a Cassine da una famiglia trasferitasi temporaneamente nel paese dell'Alessandrino per gli impegni lavorativi del padre, un funzionario delle ferrovie originario di Magliano Alfieri. Cresciuto a Torino, nel quartiere Crocetta. Campione olimpico nel 1936 e mondiale nel 1938, è con Sergio Bertoni, Alfredo Foni e Ugo Locatelli uno degli unici quattro calciatori italiani ad aver conquistato entrambi i titoli. Definito da Vittorio Pozzo, suo commissario tecnico in Nazionale, «il più potente terzino del mondo», è ricordato per aver formato col già citato Foni una delle più celebri linee difensive espresse dalla Juventus e, più in generale, dal calcio italiano nella sua storia.

 


 

Sant’Urbano martire, pervenuto a Cassine nel 1713 dalle catacombe di Roma, le sue spoglie sono custodite nell’omonima cappella all’interno della chiesa di S.Francesco di Cassine. Martire soldato romano morto per la sua fede in Dio. Ogni 3^ domenica di ottobre viene festeggiato in S.Francesco con l’assegnazione del prestigioso Urbanino d’oro. è compatrono del paese raffigurato sullo stemma civico.

 

 

San Bernardino  Realino Carpi-Modena 1 dic 1530-Lecce 2 luglio 1616. Fu podestà nel 1557 a Felizzano e a Cassine nel biennio 1560-61.

Bernardino Realino doveva il suo nome alla devozione del proprio paese natale a S.Bernardino da Siena che durante le sue predicazioni in quella città venne ospitato dalla famiglia Belettani a cui apparteneva la madre del Realino.

Nacque a Carpi morì in onore di santità a Lecce gesuita, fu canonizzato nel 1947. L’arteria principale di Guglioglio (borgo superiore del paese) porta il suo nome. Si festeggia il 2 luglio e a Cassine si festeggia insieme a Sant'Urbano, la terza domenica di ottobre.

Samuele da Cassine

(Cassini, De Cassinis, Samuel Cassinensis)

Non è chiaro se il termine "Cassinensis" sia riferibile al cognome della famiglia o al luogo di origine, che potrebbe essere stato il borgo e castello di Cassine (Cassinae), presso Alessandria. Non sappiamo se egli appartenesse a quella nobile famiglia che, secondo G. Casalis (Dizionario geografico-storico... degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, IV, Torino 1837, p. 50), risiedeva appunto in Cassine e ne portava il nome. Francescano, filosofo, teologo, nato probabilmente a Cassine (Alessandria) nella seconda metà del XV secolo, visse a lungo a Milano e appartenne alla provincia genovese dei frati minori. Ma più che per le sue opere di filosofia e di teologia, oggi completamente dimenticate ed anche difficilmente reperibili, il C. è ricordato dagli storici modemi per gli attacchi mossi al Savonarola con due libelli nei quali manifestò la sua avversione al profetismo e alle aspirazioni verso la riforma della Chiesa. Pubblicò alcune opere per le quali si hanno notizie certe fra il 1506 e il 1510 (Ars evadendi omne sophisticum, Papiae 1506; De stigmatibus sacris D. Francisci et quomodo impossibile est aliquam mulierem, licet sanctissimam, recipere stigmata, ibid. 1508; Expositio triplex librorum octo phisicorum Aristotelis, quarum prima est textualis, secunda construit textum, tertia elicit propositiones de textu, Cunei 1510). Morì dopo il 1510.

 

Roberto Simondetti(1871- 1924 Cassine) Colonnello. Nacque a Casale Monferrato, di Cassine era originaria la famiglia materna. Aveva due fratelli gli Avvocati della FIAT di Torino Alfredo e Mario.

Il colonnello Simondetti era un valoroso soldato, che conobbe molti campi di battaglia fu sui campi di Derna nel 1913, e condusse  con tanto ardire e perizia la sua compagnia da meritarsi un encomio solenne, partecipò al combattimento di Kars El  Leben il 17 settembre 1912 e fu ferito a Sidi Garbaa Ettangi il 16 maggio 1913 dove si meritò come capitano del 22° regg. fant. la prima med. D’argento al v. m., motivazione: «sotto fuoco micidiale seppe comandare per ore la propria compagnia con intelligenza, sangue freddo e ardimento. Ferito gravemente dopo aver rimesso il comando ad altro ufficiale, si portò da solo al posto di medicazione per non allontanare i suoi uomini dal combattimento». Nella grande guerra veniva ferito a Dosso Faiti  nel giugno 1917 guadagnandosi  una seconda med. D’argento al v. m.,  motivazione  «comandante del 5° Reggimento Fanteria si metteva alla testa delle sue truppe, guidandole all’attacco delle posizioni momentaneamente occupate dal nemico, concorrendo efficacemente a riconquistarle, finchè cadeva ferito».  Per  il fatto d’armi del Valderoa, combattuta dal 24 al 28 ottobre 1918 veniva conferita la terza med. D’argento: «comandante del regg. che primo toccò la vetta del Valderoa- dice la motivazione-  esplicava con ardimento e perizia la sua azione di comando. In  un momento difficile, quando le truppe adiacenti ricacciate dalla temporanea occupazione dei Salaroli, minacciavano di travolgere l’estrema sinistra della nostra  occupazione  , con sublime slancio ristabiliva la situazione». Tra i suoi ultimi interventi fu a capo del presidio militare di Parma in agosto del 1922, morirà nel 1924. Nei suoi ultimi anni istituì un lascito per borse di studio (Premi colonnello Simondetti) agli scolari di Cassine. Al colonnello venne dedicato, il 22 maggio 1938, il piazzale e viale omonimi che terminano presso Villa Felice proprietà della famiglia Simondetti, con relativo monumento celebrativo, donatore dell'opera fu il cav Pietro Streglio di Torino.

Francesco Solia Maestro

Musicista nato a Cassine il 27 novembre 1884 studiò armonia presso l’Istituto musicale di Alessandria, contrappunta, fuga e violino al Liceo Musicale di Torino, composizione di nuovo all’Istituto Musicale di Alessandria, diplomandosi con premio di primo grado e lode speciale nel 1911. Nel 1915 ottenne il secondo premio al Concorso Nazionale per i Canti della nuova Italia con l’inno Alla patria, eseguito per la prima volta a Torino in concerto il 1 agosto di quell’anno. Un tempo direttore del Teatro del popolo di Alessandria e poi della banda cittadina G.Verdi di Alessandria, della banda comunale di Santa Cecilia di Cassine, insegnante di musica, per molti anni, nelle scuole medie e presso il conservatorio A.Vivaldi di Alessandria, le sue opere, ogni qual volta sono state eseguite, hanno riscosso l’approvazione di chi sa pregiare l’onestà e la serietà degli intenti, il valore della tradizione sinceramente osservata, la facilità di comunicazione con la vasta massa del pubblico. La sua opera merita certamente di più.. tra le molte composizioni del Maestro Solia ricordiamo alcune significative liriche per canto e pianoforte Nenia di natale, la Pastorale e L’Antifona per coro polifonico e organo, la Fuga per archi.

L’abile bacchetta del maestro diresse la banda durante alcuni concorsi bandistici della città di Alessandria. In data 11 luglio 1926, la banda comunale di Cassine ottenne il secondo posto al Convegno Bandistico organizzato in Acqui Terme in occasione dei festeggiamenti patronali di San Guido, come documentata nel diploma conservato presso la sede dell’attuale formazione bandistica.

Il Maestro Solia era noto in paese per il carattere spigoloso e l’indole ribelle, soprattutto al regime fascista. Le liti con le autorità comunali non si contavano più ed un bel giorno al podestà che in vista di un’importante cerimonia gli ricordava l’abbigliamento da indossare, ivi compresa la Camicia nera di ordinanza, sbottò e senza remora alcuna rispose: ”Podestà, io preferisco vestirmi da uomo!”. Neppure il regime ebbe l’ardire di scontrarsi con il maestro che anche quella volta l’ebbe vinta; ma d’altronde chi avrebbe potuto sostituire adeguatamente, senza recare nocumento al complesso bandistico e quindi al buon nome di Cassine? Praticamente nessuno! La banda comunale di Cassine, scioltasi dopo la morte del maestro avvenuta il 12 settembre 1961 fu nuovamente costituita il 27 marzo 1991 e per perpetrarne la memoria, assunse la denominazione di “ Corpo Bandistico Cassinese Francesco Solia”. Nel 2013 il Comune nel riordino della toponomastica civica gli fu intitolata una via già continuazione di via Alessandria (zona Betulle).

Carlo Giuseppe Spinelli Carlo Spinelli primo a sinistra, con altri ufficiali- intorno al 1865. tratto dal libro Cassèini d na vota.

Il cavaliere dell'Ordine Mauriziano, Maggiore nacque a Cassine  il 19 maggio 1812, combattè in tutte le campagne che resero indipendente e libera la nostra patria, morì suicida nella sua casa di Cassine il 28 luglio 1889 aveva 77 anni. Si fece cremare e nel cimitero si trova la sua urna funeraria. Fondò la Società militare di mutuo soccorso di Cassine di cui fu primo presidente. Medaglia d'Argento al V.M.

 

Alessandro Sticca, Senatore a Genova e nel 1830, lasciò i suoi averi per fondare un Opera pia a Cassine.A lui è intitolata una importante via del paese.

 

                                                 Per la foto si ringrazia il nipote Paolo Taccone.

Domenico Taccone Cassine 17 settembre  1890 - Torino 3 febbraio 1974

Nasce a Cassine nel 1890, Primogenito di quattro fratelli nato da Giovanni e da Luigia Serralunga, dopo la maturità Classica conseguita in Alessandria nel 1909 si laurea al Politecnico di Torino. Inizia a lavorare all’Ansaldo di Genova.

Viene a contatto con  Sen. Giovanni Agnelli  che ha rilevato dai francesi gli impianti delle Ferriere Piemontesi di Torino. I due si piacciono a prima vista con il denominatore comune di una serietà sabauda. A fine del 1922 entra come vicedirettore della divisione siderurgica Fiat; nel 1935 ne diventa direttore ed espande la produzione. Dieci anni dopo venne promosso responsabile della Divisione Siderurgia. Nel 1958 fu nominato direttore centrale della Fiat, mantenendo gli stessi compiti nel Settore Siderurgico. L'ingegnere Taccone fece parte del Comitato Direttivo Fiat per vent'anni e per altrettanti fu consigliere d'amministrazione.

Nel 1945 Domenico Taccone, europeista convinto è fra i padri fondatori della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio. La sua carriera non si arresta più; è presente nella Direzione e Comitati Consultivi di una ventina di società italiane ed estere: Campsider, Finsider, Italsider, Acciaierie di Piombino. La sua parabola, che termina con la morte avvenuta nel 1974, è stata lunga e piena di soddisfazioni.

Ricordiamo, infine, che l'ingegnere Taccone è stato un esperto a livello internazionale nel campo della siderurgia, ricoprendo importanti incarichi in molte aziende ed associazioni. Fu benefattore insieme alla moglie Rosalia Motta dell'Opera Pia Sticca. Una via di Cassine porta il suo nome dal 2013.

http://www.digibess.it/fedora/repository/asfiat:AFIAT-00444-0046/OCR/asfiat_AFIAT-00444-0046.txt

Taccone dott. Giuseppe

(1859-1942) sindaco di Cassine 1904-1914 fu medico del paese

Alessandro (Sandro) Taccone, (1893-1947) era tenente comandante della dodicesima Compagnia e

161^ Fanteria.

"La solita strada, bianca come il sale

Il grano da crescere, I campi da arare

Guardare ogni giorno

Se piove o c'è il sole

Per saper se domani

Si vive o si muore

E un bel giorno dire basta e andare via"

Luigi Tenco cantautore nato a Cassine il 21 marzo 1938 e deceduto a Sanremo il 27 gennaio 1967.

Autore di Canzoni entrate nella storia. La sua tragica morte in un albergo di Sanremo durante il Festival del 1967 lasciò di sgomento e destò scalpore nell’ambiente musicale e nella società italiana in generale. Nacque da una relazione extraconiugale della madre, Teresa Zoccola, cameriera presso una famiglia molto benestante di Torino con Ferdinando (1921-1983), il figlio sedicenne della famiglia. La madre venne poi allontanata e ritornò a Cassine presso i fratelli (Giovanni fu sindaco di Cassine e Carlo proprietari omonima vinicola e della fornace di Cassine, nella casa di Corso Garibaldi ossia viale della stazione), e Luigi prese il cognome del marito della ragazza, Giuseppe Tenco, che morì in circostanze mai del tutto chiarite prima che lui nascesse. Trascorse la prima infanzia tra Cassine e Ricaldone (paese originario della madre), frequentando le scuole elementari a Cassine fino a che, nel 1948, la famiglia si trasferì in Liguria, dapprima a Nervi e poi a Genova, dove la madre aprì un negozio di vini. Frequentò, con discreto profitto, dapprima il liceo Ginnasio Andrea Doria per poi trasferirsi al liceo scientifico.

Nel 1953 fondò un gruppo musicale, la Jelly Roll Boys Jazz band (composta da Danilo Dègipo alla batteria, Bruno Lauzi al banjo, Alfred Gerard alla chitarra ed egli stesso al clarinetto), che propone tra i tanti brani di Nat King Cole e Kid Ory.

Iniziò a suonare il sax nel 1957, quando venne chiamato da Marcello Minerbi (in seguito fondatore dei Los Marcellos Ferial ed arrangiatore per Claudio Lolli in Aspettando Godot) nel Trio Garibaldi, con Ruggero Coppola alla batteria e Minerbi al pianoforte; proprio per il trio Tenco scrive la sua prima canzone, la sigla di apertura dell'orchestra.

Seguì nel 1958 la costituzione del gruppo i Diavoli del Rock con Graziano Grassi, soprannominato Roy, alla batteria e Gino Paoli alla chitarra.

Iscrittosi alla facoltà di ingegneria, passò poi a quella di scienze politiche. In questo periodo entrò a far parte del Modern Jazz Group di Mario De Sanctis.

Nel 1959 si trasferì a Milano, ospite con l'amico Piero Ciampi di Gianfranco Reverberi che, lavorando come arrangiatore alla Dischi Ricordi, lo fece partecipare come session man alle registrazioni di La tua mano di Gino Paoli e Se qualcuno ti dirà di Ornella Vanoni; si trasferì poi con Ciampi alla Pensione del Corso, in Galleria del Corso 1, dove alloggiavano anche Paoli, Sergio Endrigo, Franco Franchi, Bruno Lauzi ed altri artisti.

Ottenne poi un contratto discografico con la Dischi Ricordi come cantante; il suo esordio con il gruppo I Cavalieri risale al 1959. Il gruppo - che gravitava intorno alla casa discografica Tavola Rotonda, sotto etichetta della Ricordi, da cui il nome, e del quale facevano parte Gianfranco Reverberi, Paolo Tomelleri, Enzo Jannacci e Nando De Luca - incise un EP con quattro brani, Mai/Giurami tu/Mi chiedi solo amore/Senza parole (che vennero anche pubblicati suddivisi in due 45 giri), pubblicato a nome Tenco. Dopo questa incisione, Tenco adottò gli pseudonimi di Gigi Mai, Dick Ventuno e Gordon Cliff, chiedendo a Nanni Ricordi di non apparire con il suo vero nome per non subire danni d'immagine essendo studente di scienze politiche ed iscritto ad un partito politico.

Tenco ha ricevuto sepoltura nel cimitero di Ricaldone.

Dal 2013 Cassine gli ha intitolato una piazza nell’area ex vaseria che fu proprietà dello zio materno.

A Ricaldone ha sede un museo ad esso dedicato.

 

Ardingo Trotti figlio di Galeazzo (nacque a Cassine il 23 aprile 1779) e di Maria Angela Gabriella Maggiolini di Mombercelli.

(Cassine, 22 giugno 1797 – Torino, 11 aprile 1877) è stato un generale italiano, decorato con la Medaglia d'oro al valor militare a vivente e con la Croce di Commendatore dell'Ordine militare di Savoia. Fu deputato presso il Parlamento del Regno di Sardegna per il collegio di Bosco Marengo nella III (30 luglio-20 novembre 1849) e IV legislatura (20 dicembre 1949-11 dicembre 1853). Rientrato in Patria, lasciò il servizio attivo nel 1857, insignito del titolo di Cavaliere Commendatore dell'Ordine del bagno, e si spense a Torino l'11 aprile 1877.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Ardingo_Trotti

Al Generale cassinese è intitolata una storica via di Cassine.

Ai due fratelli Trotti vorrei aggiungere il cav. Enrico, nato il 10 dicembre 1802 a Cassine. Uscì dall'Accademia militare nel 1819 Sottotenente nel battaglione Cacciatori di Nizza,

all. R. Accademia mil. (1.4.1816), stn eff. (2.12.1821), stn car.(13.2.1823), ten. (11.1.1824), cap. 2°Brig. Acqui (1.1.1832).

Capitano nel 1831, Maggiore nel 1845, Colonnello nel 1849. Veniva giubilato nel 1851 . Morì il 1° settembre 1877 a 75 anni ( La Stampa del 2 settembre 1877).

Fonte: Biblioteca di storia italiana recente (1800-1850).Dizionario biografico dell'Armata Sarda.2008.

 

Emanuele Trotti di Galeazzo e di Gabriella Maggiolini, fratello del precedente.

Capitano M.A.V.M., nato a Cassine (AL) il 9 gennaio 1816.

Fu insignito della Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: "Per essersi distinto nel fatto d'armi di Governolo del 18 luglio 1848".

Successivamente, Emanuele Trotti partecipò con i gradi di capitano alla guerra di Crimea, partendo il 28 aprile 1855 al comando di un reparto di Carabinieri. Durante questa guerra, ancora una volta affiancato dal fratello Ardingo, si distinse nella battaglia della Cernaia del 15 agosto.

Alla sua memoria è intitolata, dal 22 giugno 2005, la Caserma sede del Comando Stazione Carabinieri di Cassine. Morto accidentalmente il 24/08/1861 in seguito all'incendio avvenuto in via Po (Torino) ove fu trovato cadavere sotto le rovine, come da fede dello stesso giorno firmata dal Defilippi, direttore dello spedale divisionario militare.

Vittorio Zoppi (Cassine, 25 dicembre 1819 – Alessandria, 23 novembre 1907) è stato un politico italiano.

Laureatosi in giurisprudenza all'Università di Torino, Vittorio Zoppi intraprese la carriera prefettizia. Dopo la proclamazione dello Stato unitario, fu prefetto di Salerno (1861-62), Messina (1862-65), Brescia (1865-67) e per due volte a Torino (1867 e 1871-76), sino al pensionamento (1867) . Il 15 novembre 1871 fu nominato Senatore del Regno da Vittorio Emanuele II.

Ha intrapreso la carriera politica anche a livello locale, essendo stato consigliere comunale (1877-85), provinciale (1879-82) e assessore facente funzioni (1879-83) di Alessandria. Suo figlio Ottavio, generale di corpo d'armata, è stato parimenti Senatore del Regno (1933-46), mentre l'omonimo nipote Vittorio intraprese la carriera diplomatica e fu Segretario generale del Ministero degli Affari Esteri (1948-54) della Repubblica. 

Ottavio Zoppi senatore e cav.Ottavio Zoppi.gif

(Novara, 16 gennaio 1870 – Milano, 17 marzo 1962) è stato un generale e politico italiano, pluridecorato nella prima guerra mondiale e Senatore del Regno. Figlio del precedente Vittorio Zoppi e fratello di Giovanni Zoppi (che tratto sotto).

Ottavio Zoppi fu avviato alla carriera militare ed entrò come allievo ufficiale alla scuola militare di Milano nel 1886. Sposatosi con Ida Poggi, suo figlio Vittorio, nel secondo dopoguerra, ricoprirà le più alte cariche della carriera diplomatica.

Nel 1911-12, Ottavio Zoppi prese parte alla Guerra italo-turca e si distinse nella conquista di Rodi. Allo scoppio della prima guerra mondiale fu comandante di battaglione fra le Dolomiti Cadorine. Comandò il 23º Reggimento di fanteria della Brigata Como (2ª divisione) dal 19/1/1916 all'8/6/1917, diventando colonnello per merito di guerra dal 1º aprile 1916.

Rivestito delle funzioni di Maggior Generale (= Generale di brigata), il 9 giugno 1917 gli fu affidato il comando della Brigata Salerno, e partecipò alla durissima offensiva sull'Hermada, ottenendo la nomina a Maggior Generale per merito di guerra.

Nel marzo 1918 gli fu affidato il comando della costituenda 1ª Divisione d'Assalto, composta da nove reparti di arditi, in seguito inserita nel nuovo Corpo d'Armata d'Assalto assieme alla 2ª Divisione d'Assalto. La nuova divisione entrò in azione una prima volta sul Piave nella decisiva Battaglia del solstizio. Pochi mesi dopo, all'avvio della battaglia di Vittorio Veneto, Zoppi comandò l'attraversamento del Piave e l'attacco con pochi battaglioni nella Piana della Sernaglia, quando ancora il resto della sua Divisione era costretto sulla riva destra del Piave, bloccato dalla piena del fiume e dalla distruzione dei ponti, e fu tra gli artefici dello sfondamento delle truppe austriache.

Dal marzo al giugno 1919 Zoppi con la sua divisione d'assalto furono inviati in Tripolitania. Al loro ritorno, molti dei suoi ufficiali parteciperanno all'impresa di Fiume tra i legionari di Gabriele d'Annunzio, nonostante il suo divieto.

Negli anni del primo dopoguerra, Zoppi fu al comando della Divisione Verona, del Corpo d'Armata di Bologna, generale ispettore delle truppe alpine (1926-28) e generale ispettore della Fanteria (dal 1933) ruolo in cui si fece promotore dello sviluppo della "specialità" di "Fanteria carrista". Il 23 febbraio 1928 fu promosso Generale di Corpo d'Armata e, l'11 ottobre 1933, fu nominato membro del Consiglio dell'Esercito.

Zoppi fu nominato Senatore del Regno il 30 ottobre 1933; dal 17 aprile 1939 al 5 agosto 1943 fu membro della Commissione delle Forze armate e della Commissione per il giudizio dell'Alta Corte di Giustizia.

Il 7 agosto 1944 fu deferito all'Alta Corte di Giustizia per le sanzioni contro il Fascismo insieme agli altri senatori del Regno ritenuti corresponsabili del fascismo; il 5 dicembre successivo la richiesta di decadenza dalla nomina a senatore fu respinta. Cessò dalla carica con l'avvento della Repubblica, e si ritirò dalla politica. Il 20 marzo 1962 la sua figura fu commemorata nel senato con le seguenti parole conclusive: " Egli rappresenta una delle figure più belle della storia della nostra Patria ed ha pertanto motivo e diritto al sentimento profondo della nostra riconoscenza."

È stato Presidente dell'Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d'Italia e Presidente della Federazione nazionale degli arditi.

 

I conti Giovanni Zoppi e la moglie Maria Zoppi Ferrufini a Cassine- Fonte La Stampa 1957

Giovanni Zoppi Conte (1865-1962), zio dell'Ambasciatore d'Italia a Londra. Il conte, era fratello del gen. d'armata e senatore Ottavio Zoppi, apri uno studio - legale ad Alessandria dedicandosi anche alla vita politica dal 1882 al 1920, sino a ricoprire la carica di presidente della Deputazione provinciale di Alessandria.

A fine 800' divenne presidente della Società di arte sorta ad Alessandria. Esperto di diritto amministrativo, il conte Zoppi è stato per molti anni consulente tributario di alcuni importanti comuni d'Italia. Liberale, di fede politica, fu consigliere provinciale e comunale, vicesindaco e presidente della Deputazione provinciale di Alessandria, dimostrandosi saggio amministratore. Nel 1933 i conti si trasferirono a Cassine, dove vissero soli; soltanto nei mesi estivi essi ospitavano la loro unica figlia contessa Vittoria Albertengo di Monasterolo e i nipoti Emanuele e Maria Delfina. Negli anni di ritiro a Cassine, il conte Zoppi, si dedicò alla cura dell'antico palazzo e alla sua vera passione: la storia; la sua biblioteca era ricca di circa 11 mila volumi, in prevalenza trattati di storia e di diritto. Inoltre fece restaurare i numerosi affreschi di Bonifacio Bembo che ornano il loggiato. Morì a Torino nel 1962 a 97 anni. da La Stampa del 4 giugno 1957 e La Stampa 29 dicembre 1962.

 

Giovanni Cristoforo Zoppi (Cassine, 1658 – Torino, 23 febbraio 1740) è stato un politico italiano, fu il primo Gran cancelliere del Regno di Sardegna.

Carlo Emanuele II di Savoia lo nominò gran cancelliere.

Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea che lo sostituì, dopo la morte, come gran cancelliere.

Si laureò all'Università degli Studi di Pavia, proferì sentenza in qualità di Presidente della Regia Camera nella causa tra l'Università degli Ebrei del Monferrato e alcuni banchieri ebrei per il riparto dei carichi. Fu nominato da Carlo Emanuele III di Savoia, il 20 settembre 1730, Gran cancelliere del regno di Sardegna e restò in carica fino al 23 febbraio 1740, dopo un periodo fu sostituito il 12 febbraio 1742 da Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea.

 

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Notizie in breve

A Cassine un positivo da covid-19 al 14 ottobre 2020. al 27 gennaio 2021 3 positivi, il 28 sono 4.

giugno2020 riaperta strada S.Giovanni e ricostruito il ponticello. 2019

Chiusa strada S. Giovanni dopo il crollo del ponte sul rio Verzenasco.

SOSPENSIONE CIRCOLAZIONE E SOSTA SU STRADE COMUNALI CAUSA
DANNI DA EVENTI ATMOSFERICI nella giornata di lunedì 29 ottobre e la notte tra lunedì stesso e
martedì 30 ottobre2018,Caranzano, dall’intersezione con la strada comunale per S. Andrea, per una lunghezza di ml. 270,00 circa, per caduta pali linea telefonica;
- “La Pagliana”, dal bivio con la strada comunale Masino – Caneva, per tutta la
lunghezza, causa caduta albero;
- via Lacello, per frana sulla strada privata che collega la via stessa a via Sticca

nov. 2019 Chiuso il viottolo San Giovanni a causa di un crollo di un muro di contenimento.

Modifica definitiva viabilità per str. Alvaretta

Chiuso il passaggio a livello nei pressi della stazione di Caranzano e il Comune ha stabilito via senza sbocco e riservato ai frontisti per la strada comunale dell'Alvaretta.

Riaperta la strada per S.Andrea

Dal 22/05/2015, (venerdì), è ripristinata la circolazione sulla strada comunale S. Andrea per tutta la sua lunghezza, la strada era interrotta da tempo a causa di una frana all'altezza della loc. Boschella.

Cassine Gavonata su TELECITY a tre minuti con... di Maurizio Silvestri dove una abitante della frazione si lamenta di un annoso problema legato alla difficoltà a raggiungere la sua abitazione perchè qunado piove non è accessibile dovendo attraversare il rio Verzenasco passando sotto un ponte della ferrovia molto basso che si allaga quando piove.

2014 Continuano le proteste alla Tacchella macchine di Cassine. L'IMT manterrà soltanto 55 dipendenti gli altri verranno lasciati a casa o alcuni trasferiti a Riva presso Chieri, l'azienda è specializzata in rettificatrici ed è un eccellenza del nostro paese nonchè l'ultima realtà industriale di Cassine e dell'Acquese di un certo valore e numero di presenze di lavoratori.

Domenica scorsa 9 novembre 2014 a Gavonata di Cassine la festa del ringraziamento alla presenza del presidente Coldiretti Alessandria Paravidino ed il Sindaco di Cassine Gianfranco Baldi S.Messa officiata dal Parroco Don Pino Piana di Cassine.

Deceduto il presepista di Cassine

L’altro ieri 3ottobre2014 è deceduto Gian Mauro Gollo conosciuto in paese, prima impiegato comunale a Cassine e poi tabaccaio , da alcuni anni era in pensione e si dedicava ad allestire i presepi di Cassine in Santa Caterina in S.Andrea e in S.Maria dei Servi dove ha aggiunto personaggi di Cassine, lo scorso anno aveva realizzato due statue a grandezza umana e partecipato nella realizzazione del presepio vivente stile '800.

Aveva 64 anni.

Ordinanza taglio di piante sulle sponde del Rio Bicogno

Un ordinanza del Sindaco taglio di piante radicate nell’alveo e sulle sponde del Rio Bicogno e rimozione del materiale legnoso. Si ordina perciò ai proprietari dei terreni confinanti con l’alveo di provvedere entro il 15 ottobre con il taglio e sgombero della vegetazione di piante in stato di deperente , sradicate, stroncate o inclinate la cui caduta potrebbe ostruire il deflusso delle acque. Nel caso di inerzia dei proprietari alla esecuzione dei lavori provvederà direttamente la Regione Piemonte. Lasciando a disposizione del proprietari il legname che dovranno rimuoverlo in caso contrario al termine dei 30 giorni il materiale legnoso il Comune potrà disporre , senza che venga corrisposto alcun indennizzo per il legname alienato.

Caranzano di Cassine

Patronale nella frazione e festa in San Lorenzo

CASSINE Festa patronale di San Domenico alla frazione Caranzano di Cassine, sabato 9 agosto 2014 alle 21,00 con la S.messa e a  seguire la processione officiata dal Parroco di Cassine e Caranzano Don Pino Piana, mentre il giorno successivo festa di San Lorenzo titolare della chiesa Parrocchiale omonima ubicata nella parte alta di Cassine (Guglioglio) domenica 10 agosto alle 21,00 con S.messa solenne e processione per le vie del paese.

Senso di marcia alternato sulla strada per S.Andrea

Cassine senso unico alternato di marcia e divieto di transito ai camion sulla corsia a salire a circa 150,0 mt. Dalla località strada Boschella in direzione Sant’Andrea la circolazione è vietata per i mezzi di massa superiore a 35,00 quintali. La sospensione parziale della circolazione a causa di uno smottamento che si è verificato lungo la strada comunale di S.Andrea a circa 150,00 metri dalla località Boschella sul lato sinistro in direzione S.Andrea, dove una porzione di strada asfaltata  ha ceduto creando un avvallamento.

Messo in sicurezza il curvone

 agosto 2013

 Cassine  Terminata la messa in sicurezza del curvone di Corso Colombo, dove sono state sistemate le frecce direzionali con lampeggiante e con la cornice catarifrangente, inoltre sono stati collocata la nuova segnaletica  verticale

isole spartitraffico. Questo primo intervento non è certo risolutivo per far rallentare il traffico auto e tir che si accingono ad attraversare la curva molto pericolosa, il problema si poteva risolvere con una rotatori alle porte del paese

e non il semaforo all’incrocio.

 

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo

Cassine, Escrementi davanti al Municipio e sulla Ciocca

Pubblichiamo questa segnalazione pervenutaci da una lettrice di Cassine del nostro sito: Buongiorno,Vorrei rendere nota una situazione che arreca notevole disagio ai nostri bambini all'uscita della scuola.Si tratta delle defecazioni di cani nella piazza antistante il comune,nel piccolo spazio verde fino ad arrivare su dalla Ciocca e addirittura per tutta la salita fino a via Parasolo. Credo sia una questione di rispetto per il prossimo e di pulizia nostra e del nostro paese.La nostra Ciocca è piena di defecazioni e ciò rende impossibile poter portare lì i nostri figli a giocare,così come facevamo noi da bambini.

Tutti amiamo gli animali, ma credo che sia una questione di igiene e di rispetto per il prossimo.

Grazie per l'attenzione. Spero vivamente si possa risolvere il problema.

E' un problema di civiltà che potrebbe essere risolto se i padroni portassero da casa la paletta ed un sacchetto per depositare i bisogni del proprio cane.

 

Di recente per la questione degli escrementi sono stati

installati appositi cartelli dal Comune con l'obbligo di

raccogliere gli escrementi per non rincorrere in multe

con un'apposita ordinanza comunale

Contatti:

E-mail: lanuova-ciocca@virgilio.it

Web: http://lanuovaciocca.jmdo.com/ 

Pubblicazioni di matrimonio Botto Davide e Costa Katia

Oltracqua Gabriele e Oddone Monica Irene.

25 luglio Giacobbe Massimo con Steffen Tiziana Tonina 25 gennaio 2020 Russoni Filippo e Gualco Susanna

Cassine festa di S. Maria dei Servi Inizio novena da sabato 1 agosto 2013 all’8 settembre giorno 20,30 della S. Messa e processione. Interverrà la Banda musicale di Cassine “F. Solia”.

 

Cassine, Attraversa sui binari, muore una novantatreenne

Cassine E' stata travolta dal Regionale Alessandria - Savona la donna ultranovantenne Adele Iglina, residente a Cassine (zona sottorocca), che alle 12 di martedì 20 agosto 2013 non si è fermata al passaggio a livello regolarmente chiuso non lontano da casa in loc. Burcan di Cassine.  Oggi venerdì 23 agosto 2013 si sono tenuti i funerali dell'anziana donna alle ore 16 nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo in Cassine (Guglioglio).

Ci trovi anche su

Il sito delle Parrocchie di Cassine http://parrocchiedicassine.webnode.it/

http://www.accaddeoggi.it/

Il Sito web del Corpo Bandistico Cassinese

"Francesco Solia" 

Sede Legale: P.zza V. Veneto n. 1 - 15016 Cassine (AL)
Sede Amministrativa e Sala Prove: Piazza S. Giacomo n. 1 - 15016 Cassine (AL)
Tel.: 340/7707057 - Fax 0144/714751
C.F. e P.IVA: 01489120061

Web: http://www.bandacassine.org/

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